Associazione "Verso il Kurdistan"

Alessandria

 

 

 
 
 

La solidarietà è la tenerezza dei popoli

L'associazione "Verso il Kurdistan" Onlus di Alessandria
sostiene iniziative per lo sviluppo dei diritti umani in Turchia.
Sostenere progetti di cooperazione e sviluppo locale nel Kurdistan turco
è visto come strumento per interrompere la spirale di violenza,
guerra e militarizzazione che coinvolge la regione
e costituisce una minaccia per la pace in tutto il Medioriente.
Contatti email: versoilkurdistan@libero.it

BLOG :

http://www.versoilkurdistan.blogspot.it
 

Resoconti di Viaggi, Delegazioni, Incontri
da:
Archivio blog dell’Associazione “Verso il Kurdistan”

(fino a: aprile 2010 compreso)
 

Per una Turchia ed un Kurdistan democratici

1) Adozioni a distanza delle vittime della repressione carceraria
2) Sostegno ai profughi interni
3) Cooperazione decentrata
Gli interlocutori del "Comitato Verso il Kurdistan" in Turchia
Videocassetta : "Kurdistan: la patria negata"

Resoconto della Delegazione ad Istanbul : 8-10 dicembre 2003

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L'Associazione "Verso il Kurdistan" , Onlus, e' sorta su proposta del sindacato CGIL di Alessandria, ed in particolare della FILCEA-CGIL (il sindacato dei lavoratori chimici), insieme ad altre categorie della CGIL, ad associazioni di volontariato, a partiti della sinistra, grazie all’impegno soprattutto di singoli. Dal 1999 ad oggi abbiamo organizzato conferenze, dibattiti, manifestazioni culturali (teatro, musica, mostre fotografiche), feste, ed abbiamo costruito importanti progetti di cooperazione e di solidarieta’.

Attività svolte:

1) Affidamento a distanza dei sindacalisti e delle persone incarcerate per reati d'opinione
2) Sostegno ai profughi interni
3) Cooperazione decentrata

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1) Adozioni a distanza delle vittime della repressione carceraria

Adottare a distanza significa dare un aiuto concreto alle vittime della repressione, impegnandosi a versare la somma di 31 Euro al mese per almeno un anno, con sottoscrizione rinnovabile.
Il Comitato stesso si rende garante del progetto di affidamento, favorendo anche i contatti diretti tra chi aiuta e chi e’ aiutato.
Tante storie personali, che viaggiando da villaggio a villaggio, da citta’ a citta’, possono permettere di comprendere meglio i perche’ di un conflitto, e di assumere i valori della tolleranza e della convivenza civile.
E cosi’ l’affidamento a distanza - attraverso lo scambio di corrispondenze, di lettere con i detenuti ed i loro familiari - si propone di rompere i muri del silenzio, di penetrare all’interno dell’inferno carcerario turco, di superare le barriere di omerta’ e segregazione, costruendo ponti e rapporti che durino nel tempo.
Il progetto consiste nell’affidamento a distanza di sindacalisti detenuti per reati di opinione, di prigionieri politici e di vittime della repressione in Turchia, in collaborazione con il sindacato a base kurda KESK (sindacato dei lavoratori pubblici), con l’associazione IHD (associazione per i diritti umani), con le associazioni TUAD e THAD-DER (associazioni dei familiari dei detenuti politici.). Inoltre, con l’associazione dei profughi interni Goç-Der e’ stata avviata una raccolta di fondi per la distribuzione di aiuti umanitari a sostegno delle famiglie particolarmente disagiate, per attivita’ a favore dei rifugiati ed interventi sia per il ritorno della famiglie ai villaggi abbandonati, sia per l’integrazione nei nuovi luoghi di residenza.

L'obiettivo è costruire iniziative di solidarietà, ma anche sostenere la lotta dei popolo kurdo per la valorizzazione della propria cultura: lingua, tradizioni, storia millenaria.
Sono già in corso 40 adozioni. L'adesione comporta l'impegno a versare per un anno £ 60.000 mensili, per le quali il Comitato si rende garante, impegnandosi nella distribuzione degli aiuti alle famiglie e cercando di mettere in contatto diretto chi aiuta con chi è aiutato, nella convinzione che le storie personali possano aiutare a capire meglio i perché di un conflitto ed i valori della tolleranza e della convivenza.
Per aderire occorre effettuare il 1° versamento e spedire la relativa ricevuta, unitamente al tagliando di adesione, al seguente indirizzo:
Associazione "Verso il Kurdistan - ONLUS" di Alessandria
c/o CGIL - via Cavour 27 -15100 Alessandria.
Il versamento deve essere effettuato con le seguenti modalità:
Bonifico bancario sul conto intestato :
FILCEA CGIL, cod. ABI 1025 - CAB 10400 - n. 1000402675
presso l'Istituto Bancario S. Paolo di Torino - sede di Alessandria,
specificando come causale : "AFFIDAMENTO"


2) Sostegno ai profughi interni

Il Comitato Verso il Kurdistan, con l'Associazione Profughi Göç-Der ha avviato una raccolta di fondi per la distribuzione di aiuti umanitari e per l'attività a favore delle famiglie che intendono ritornare ai villaggi d'origine.

Inoltre, per definire la situazione abitativa ed i motivi della fuga dai villaggi, ha predisposto insieme all'Associazione Göç-Der un questionario distribuito ad un campione di circa 2000 famiglie residenti nei quartieri popolari di Istanbul e nei campi profughi delle principali città. In base ai risultati di questa indagine, già ultimata ed il cui testo è disponibile in lingua italiana, sono in fase di definizione interventi per il riconoscimento politico della condizione dei rifugiati interni alla Turchia.
Per aderire occorre effettuare il proprio versamento tramite Bonifico bancario sul conto intestato :
FILCEA CGIL, cod. ABI 1025 - CAB 10400 - n. 1000402675
presso l'Istituto bancario S. Paolo di Torino - sede di Alessandria,
specificando come causale : "PROFUGHI"


3) Cooperazione decentrata

L'Associazione "Verso il Kurdistan - ONLUS" di Alessandria, in collaborazione con le forze democratiche che operano in Turchia, attraverso le loro rappresentanze in Italia, e con l'Amministrazione Provinciale di Alessandria, ha promosso nel marzo 2000 la visita di una Delegazione composta di amministratori locali, tecnici ed "operatori solidali" nella zona di Van. La Delegazione alessandrina ha inteso avviare con i rappresentanti del Comune di Bostanici (11.534 abitanti), e l'Associazione Profughi GOC DER, progetti di cooperazione per la distribuzione dell'acqua ed il sostegno ai profughi interni.
E' disponibile la VIDEOCASSETTA della Delegazione ("Alessandria apre una nuova frontiera della cooperazione internazionale"; durata: 12 minuti; immagini e commento di Ivana Stefani, testo di Barbara Laveggio), che documenta l’incontro con le necessità e le speranze di popolazioni duramente provate dalla repressione da parte del governo turco e dalle conseguenze della guerra civile: centri abitati ingrossati dall’afflusso dei villaggi distrutti (si può richiedere la videocassetta all'Associazione, o rispondendo alla presente e-mail; costa £ 20.000 più 5.000 per spese di spedizione). Si può inoltre richiedere copia della VIDEOCASSETTA dell’altra Delegazione a cui l'Associazione ha partecipato: "Newroz 2000 : Primavera di pace in Turchia": Newroz di pace a Diyarbakir.

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Gli interlocutori del "Comitato Verso il Kurdistan" in Turchia :
KESK, GOC-DER, IHD, TUAD, THAYD-DER.

KESK

Confederazione Sindacale Lavoratori Pubblici
Aderiscono a questa Confederazione 91 sindacati di categoria, con 419 sedi locali e 500.000 iscritti in tutto il Paese.
In Turchia la legge non definisce uno status giuridico per i sindacati, che sono considerati illegali; acquisiscono legittimità solo se rappresentano almeno il 10% del totale dei lavoratori del settore interessato. La lotta per una legge che sancisca definitivamente il diritto dei lavoratori ad un sindacato, è iniziata 10 anni fa ed oggi è ancora più dura, perché il governo intende emanare un norme che restringono ulteriormente tale diritto.
Manifestazioni, scioperi e contrattazioni sono segnati da percosse, fermi ed arresti. L'unico elemento a favore dei lavoratori - Kurdi e turchi - è costituito dal fatto che la Turchia ha sottoscritto le convenzioni internazionali che sanciscono le garanzie minime per il lavoro ed in quanto aspirante membro dell'Unione Europea, è in qualche misura tenuta ad osservarle.
La vittoria dei nazionalisti alle elezioni politiche del 19/04/99 ha ulteriormente peggiorato la condizione dei lavoratori, soprattutto pubblici, per i quali è stata intensificata la pratica dei trasferimenti arbitrari, volti a provocare la separazione delle famiglie, la perdita delle case, l’interruzione dell’istruzione scolastica per i figli.
Il KESK denuncia inoltre che negli ultimi 10 anni sono state avviate indagini nei confronti di 133.582 iscritti, di cui 28.902 si sono concluse con sanzioni amministrative ed il resto con sanzioni penali. Nello stesso periodo, inoltre, 4.245 persone sono state esiliate, 155 sono state condannate definitivamente e 16.182 procedimenti sono ancora in corso; 72.744 sono state multate, 1.781 sono state licenziate, 917 sono state sospese, 28.585 sono state ammonite e penalizzate e sono state avanzate richieste di misure preventive per 730 persone.
Particolarmente colpito dalla repressione e' il coraggioso sindacato degli insegnanti; l'Egitim-Sen, aderente al Kesk.

GÖÇ-DER

Associazione profughi
Fondata nel 1997, l’Associazione tende a sviluppare solidarietà tra i profughi in Turchia e dare voce alle loro richieste. GOC DER è nata dall’esigenza di intervenire in un momento di notevole incremento della migrazione forzata dall’est e dal sud-est della Turchia, dove questa politica è stata intensificata soprattutto dal 1990. Milioni di persone hanno dovuto abbandonare le loro terre a causa della distruzione dei loro villaggi, dello sfollamento imposto dalle autorità o di altre misure politiche e militari, che hanno determinato condizioni di vita insostenibili. I migranti si sono dispersi su tutto il territorio turco e si è quindi reso necessario costituire organizzazioni di assistenza, in grado di rispondere ai loro bisogni in campo economico, sociale, legale e culturale. Nella sola Istanbul vivono in baraccopoli sterminate circa 4/5 milioni di persone, ma nessuno ne conosce con certezza il numero, essendo vietato considerarli profughi: il loro status è quello di "migranti economici turchi" anche per l'ONU. Subiscono ogni genere di maltrattamenti, torture, carcere.
La Sede dell’Associazione è ad Istanbul, ma ha sezioni a Izmir, Van, Diyarbakir, Hakkari ed ha iscritti anche a Batman e Adapazari.
I H D
Associazione per i diritti umani
L’Associazione turca per i diritti umani - IHD - è nata negli anni ’80, nel periodo di massima estensione della detenzione di massa, dall’autorganizzazione delle famiglie dei detenuti e degli scomparsi. Oggi conta oltre ventimila iscritti in tutta la Turchia, fra cui sono centinaia gli attivisti a tempo pieno di tutte le origini (kurdi, turchi, arabi, ecc.).
L’IHD produce ogni mese dettagliati ed agghiaccianti bollettini degli scomparsi, dei torturati e delle distruzioni di guerra, ha pagato duramente la scelta di non limitarsi alla denuncia delle violazioni dei diritti umani, ma di battersi per sradicare le radici della violenza, cioè per la pace e i diritti civili. Sono almeno quattro i processi aperti contro il suo gruppo dirigente che potrebbero chiudersi con il suo scioglimento e sono oltre trenta gli attivisti che hanno pagato con la vita il loro impegno. L’Associazione è in contatto quotidiano con tutte le carceri, da un lato e dall’altro con la rete dei villaggi e delle baraccopoli. Nell’ambito della sua attività si sono costituite le Associazioni "Madri della Pace" (erede delle "Madri di Piazza Galatasaray", impegnata nella denuncia delle persone "scomparse" e di sostegno ai familiari) e l’Associazione "Thay Der" di supporto ai detenuti.
La scomparsa delle persone in stato di fermo, sequestrate senza alcuna imputazione, è una pratica tristemente diffusa in Turchia. Dal 1991 si calcola che vi siano scomparse circa tremila persone.
Le persone che indagano sulla scomparsa dei propri familiari, subiscono pesanti minacce e sono numerosi i casi di persone fermate e sequestrate per queste ricerche; anche in Turchia sono state rinvenute fosse comuni.
L'IHD, nel suo rapporto di fine anno, scrive che nel 2001 sono stati uccisi da ignoti 124 tra kurdi e democratici turchi; che i casi di tortura denunciati sono stati 832; che i fermi di polizia per motivi politici sono stati 55.389, che gli arresti per motivi politici sono stati 3224, che a 275 detenuti sono state rifiutate le cure mediche. Quasi mille sono state le denunce di casi di tortura dentro gli uffici della polizia, piu' di tremila in un anno i nuovi detenuti politici; 114 associazioni, sedi di partito, organi di stampa sono stati chiusi; le perquisizioni sono state 198; gli organi di stampa vietati o sequestrati sono stati 245.

TUAD - Istanbul

Associazione dei familiari dei detenuti politici
L’Associazione di sostegno ai familiari dei detenuti politici di Istanbul, TUAD, è nata nel 1996. E’ stata costituita dai parenti dei detenuti, dai loro figli, dai loro genitori.
Altre 10 associazioni sono presenti in diverse città della Turchia e sono organizzate in un coordinamento.
Ad Istanbul il problema è particolarmente sentito, perché vi sono 6 grandi carceri, in cui sono trattenuti 2.000 prigionieri politici, che hanno circa 11.000 parenti, di cui oltre l’80% è in contatto con l’Associazione.
I parenti dei detenuti spesso sono anche profughi scacciati dai loro villaggi d’origine in Kurdistan.
TUAD fornisce assistenza morale e materiale (aiuti economici), ai detenuti e alle loro famiglie. Non possono avere fondi governativi ed hanno difficoltà ad avere finanziamenti dall’estero.
I membri dell’Associazione sono spesso accusati di avere rapporti con il PKK e sottoposti alla legge antiterrorismo; inoltre, vengono colpiti con sanzioni amministrative e pesantissime multe per banali errori contabili.
Dopo la rivolta e la repressione di dicembre, la situazione nelle carceri è ulteriormente peggiorata: le visite sono più difficili, i prigionieri vengono trasferiti frequentemente e aumentano i casi di maltrattamento nelle celle d’isolamento di tipo "F".
Il fine chiaro di questo sistema carcerario è quello di distruggere nel fisico e psicologicamente i detenuti.
La pressione che più essere fatta dai governi europei e dalle associazioni di solidarietà è molto importante: tante brecce nei muri dell’isolamento e dell’inferno carcerario.

 

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Aderiscono all'Associazione "Verso il Kurdistan - ONLUS" di Alessandria :

CGIL - UFFICIO STRANIERI, FILTEA, FIOM, FLAI, FNLE, FUNZIONE PUBBLICA, SPI - FLERICA-CISL- UILCEM-UIL; e di: ACLI, AMNESTY INTERNATIONAL, AREA TEMATICA AMBIENTE D. S., AREA TEMATICA "QUALITA' DELLA VITA" - ASS. BUXTER, ASS. CALEBASSE, ASS. R. CANEVA, ASS. CULTURA & SVILUPPO - ALESSANDRIA, ASS. ESAGONO, ASS. I DUE FIUMI, ASS. S. MATTU, ASS. PACE di NOVI L., ASS. CANTIERI SOCIALI, COMUNISTI ITALIANI, COOP. AZIMUT, COOP. MARCONDIRO, DEMOCRATICI di SINISTRA, PARTITO POPOLARE, RADIO GOLD, RIFONDAZIONE COMUNISTA, SUNIA, VERDI ALESSANDRIA

 
 
 
 


Videocassetta
: "Kurdistan: la patria negata"

L’Associazione "Verso il Kurdistan - ONLUS" di Alessandria,
ha realizzato la 3° videocassetta dedicata al Kurdistan turco.
Il costo è di 20 Euro (richiederla a: versoilkurdistan@libero.it).
Il ricavato serve per autofinanziamento dell’Associazione stessa
che si occupa, tra l’altro, di adozioni a distanza delle famiglie dei detenuti politici in Turchia.
La cassetta è divisa in tre parti :

Prima parte: KURDISTAN: la patria negata

Marzo 2002: duecento osservatori europei, per la maggior parte italiani,
hanno partecipato in alcune città del Kurdistan turco,
soggette a leggi di emergenza e più esposte alla repressione, alla celebrazione del Newroz,
l'antico capodanno kurdo del 21 marzo...

Seconda parte: LA TERRA E LE ACQUE

Siamo nell'Alta Mesopotamia, antico giardino dell'Eden,
attraversata dai due grandi fiumi biblici, il Tigri e l'Eufrate:
è qui che il governo turco sta realizzando un faraonico piano idrogeologico noto come "progetto GAP"...

Terza parte: HASANKEYF: La città millenaria

Immagini di una città la cui storia affonda le sue radici in una delle più antiche civiltà del pianeta...

 
 
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Resoconto della Delegazione ad Istanbul : 8-10 dicembre 2003

Desaparecidos ed esecuzioni extragiudiziali (Yakai Der)
Rifugiati interni (Goc Der). Campo di Ayasma; processo contro il Goc Der
Cooperazione decentrata Alessandria-Bostanici (acquedotto)
Detenuti politici (Tuhad) ed affidi a distanza

Ancora un viaggio attraverso le continue atrocita' subite dai kurdi in Turchia. Dall'8 dicembre al dieci l'Associazione Verso il Kurdistan ha incontrato famiglie "in affido" che hanno raccontato storie di repressione e di ordinaria pulizia etnica, insieme ad alcune associazioni attive in Turchia per la difesa dei diritti umani. Tra queste una nuova associazione quella degli scomparsi "Yakai Der". Si tratta di un nuovo fenomeno emerso in questi ultimi anni, quello della sparizione di uomini e donne Kurdi di cui non si hanno piu' notizie da anni.
Secondo i dati raccolti dalla presidente dell'Associazione Pervin Buldan, sono piu' di mille le persone scomparse in Turchia dal '90 a oggi e mille le esecuzioni extragiudiziarie, ossia di persone che, convocate negli uffici di polizia non hanno piu' fatto ritorno, e sono stati poi rinvenuti i loro corpi nelle campagne o altrove.
Il periodo con il maggior numero di scomparsi riguarda gli anni tra il '92 e il '95. Yakai Der ha raccolto le storie di questi uomini e donne e delle loro famiglie, e di quanto e' successo prima della loro scomparsa. L'associazione per il suo lavoro e' stata costretta a chiudere la propria sede nel 2002, per poi riaprire l'anno successivo in un'altra zona di Istanbul.
Ad aiutare Pervin Buldan, c'e' un avvocato che si occupa di difendere i diritti delle famiglie degli scomparsi piu' altre sette persone. "Il nostro obiettivo - sostiene Pervin Buldan - e' trovare il numero preciso degli scomparsi, degli uccisi e gli autori di questi assassinii".

Un altro incontro e' stato quello con i rappresentanti del Goc Der, l'associazione dei profughi Kurdi a Istanbul con l'aiuto della quale e' stato possibile visitare il campo profughi di Ayasma. Tra pochi giorni, il 19/01/2004, proprio la direttrice dell'associazione Goc Der, Sefika Gurbuz e un sociologo, Mehmet Barut, dell'Universita' di Mersin saranno processati per avere pubblicato una ricerca sui profughi interni della Turchia, ricerca che la Provincia di Alessandria ha finanziato e che pubblichera' in Italia attraverso l'Istituto per la cooperazione allo sviluppo (ICS).
Nel campo di Ayasma ci sono 1000 case e baracche in cui vivono 5000 profughi, il 98% di origine Kurda provenienti da villaggi bombardati e distrutti del Sud-Est Anatolico; molti sono i bambini che ogni giorno devono affrontare una vita difficile, non solo per la mancanza di lavoro e quindi di denaro, ma per l'assenza di servizi, di fogne e di acqua potabile, cosa che porta alla costante minaccia per i piu' piccoli di malattie dovute al contatto con l'acqua inquinata.

L'acqua appunto.
Negli anni scorsi, il Comune di Alessandria aveva finanziato un progetto per la costruzione di un acquedotto nella municipalita' di Bostanici amministrata dal partito filo-kurdo Dehap, vicino a Van. Ed e' proprio di questi giorni la notizia che il Protocollo d'intesa del progetto per la costruzione di un acquedotto a Bostanici, nell'ambito del programma "Agenda locale 21" di Van e' stato firmato dal sindaco di Alessandria Mara Scagni ed inviato all'ufficio di Iula Emme a Istanbul, per la firma dei partner locali.

Tra i gruppi piu' attivi c'e' di sicuro quello dell'associazione delle famiglie di detenuti politici (TUHAD), che sono famiglie per le quali l'associazione Verso il Kurdistan sta da tempo lavorando anche con adozioni a distanza.
Da loro e' stato possibile conoscere, anche se solo in parte, le condizioni dei detenuti spesso sottoposti a tortura. Durante l'incontro ci e' stato comunicato della costruzione di prigioni con le celle nei seminterrati, di cui una a Diyarbakir, ed e' di questi giorni la notizia che alcuni detenuti sono stati trasferiti in quelle celle, in totale isolamento, sorvegliati tramite videocamera 24 ore su 24, privi di qualsiasi condizione di umanita'.

Infine e' stata molto soddisfacente la raccolta fondi attraverso la vendita delle "arance di Natale"; con i finanziamenti raccolti sara' possibile acquistare medicinali da utilizzare nel campo profughi di Ayasma.