|
La solidarietà è la tenerezza
dei popoli
L'associazione "Verso il Kurdistan" Onlus di Alessandria
sostiene iniziative per lo sviluppo dei diritti umani in Turchia.
Sostenere progetti di cooperazione e sviluppo locale nel Kurdistan turco
è visto come strumento per interrompere la spirale di violenza,
guerra e militarizzazione che coinvolge la regione
e costituisce una minaccia per la pace in tutto il Medioriente.
Contatti email:
versoilkurdistan@libero.it
Per una Turchia ed un Kurdistan
democratici
===============================================
L'Associazione "Verso il Kurdistan" , Onlus,
e' sorta su proposta del sindacato CGIL di Alessandria, ed in particolare
della FILCEA-CGIL (il sindacato dei lavoratori chimici), insieme ad altre
categorie della CGIL, ad associazioni di volontariato, a partiti della
sinistra, grazie allimpegno soprattutto di singoli. Dal 1999 ad
oggi abbiamo organizzato conferenze, dibattiti, manifestazioni culturali
(teatro, musica, mostre fotografiche), feste, ed abbiamo costruito importanti
progetti di cooperazione e di solidarieta.
Attività svolte:
1) Affidamento a distanza dei sindacalisti e delle persone
incarcerate per reati d'opinione
2) Sostegno ai profughi interni
3) Cooperazione decentrata
===============================================
1) Adozioni a distanza
delle vittime della repressione carceraria
Adottare a distanza significa dare un aiuto concreto alle
vittime della repressione, impegnandosi a versare la somma di 31 Euro
al mese per almeno un anno, con sottoscrizione rinnovabile.
Il Comitato stesso si rende garante del progetto di affidamento, favorendo
anche i contatti diretti tra chi aiuta e chi e aiutato.
Tante storie personali, che viaggiando da villaggio a villaggio, da citta
a citta, possono permettere di comprendere meglio i perche
di un conflitto, e di assumere i valori della tolleranza e della convivenza
civile.
E cosi laffidamento a distanza - attraverso lo scambio di
corrispondenze, di lettere con i detenuti ed i loro familiari - si propone
di rompere i muri del silenzio, di penetrare allinterno dellinferno
carcerario turco, di superare le barriere di omerta e segregazione,
costruendo ponti e rapporti che durino nel tempo.
Il progetto consiste nellaffidamento a distanza di sindacalisti
detenuti per reati di opinione, di prigionieri politici e di vittime della
repressione in Turchia, in collaborazione con il sindacato a base kurda
KESK (sindacato dei lavoratori pubblici), con lassociazione IHD
(associazione per i diritti umani), con le associazioni TUAD e THAD-DER
(associazioni dei familiari dei detenuti politici.). Inoltre, con lassociazione
dei profughi interni Goç-Der e stata avviata una raccolta
di fondi per la distribuzione di aiuti umanitari a sostegno delle famiglie
particolarmente disagiate, per attivita a favore dei rifugiati ed
interventi sia per il ritorno della famiglie ai villaggi abbandonati,
sia per lintegrazione nei nuovi luoghi di residenza.
L'obiettivo è costruire iniziative di solidarietà,
ma anche sostenere la lotta dei popolo kurdo per la valorizzazione della
propria cultura: lingua, tradizioni, storia millenaria.
Sono già in corso 40 adozioni. L'adesione comporta l'impegno a
versare per un anno £ 60.000 mensili, per le quali il Comitato si
rende garante, impegnandosi nella distribuzione degli aiuti alle famiglie
e cercando di mettere in contatto diretto chi aiuta con chi è aiutato,
nella convinzione che le storie personali possano aiutare a capire meglio
i perché di un conflitto ed i valori della tolleranza e della convivenza.
Per aderire occorre effettuare il 1° versamento e spedire la relativa
ricevuta, unitamente al tagliando di adesione, al seguente indirizzo:
Associazione "Verso il Kurdistan - ONLUS" di Alessandria
c/o CGIL - via Cavour 27 -15100 Alessandria.
Il versamento deve essere effettuato con le seguenti modalità:
Bonifico bancario sul conto intestato :
FILCEA CGIL, cod. ABI 1025 - CAB 10400 - n. 1000402675
presso l'Istituto Bancario S. Paolo di Torino - sede di Alessandria,
specificando come causale : "AFFIDAMENTO"
2) Sostegno ai profughi interni
Il Comitato Verso il Kurdistan, con l'Associazione Profughi
Göç-Der ha avviato una raccolta di fondi per la distribuzione
di aiuti umanitari e per l'attività a favore delle famiglie che
intendono ritornare ai villaggi d'origine.
Inoltre, per definire la situazione abitativa ed i motivi
della fuga dai villaggi, ha predisposto insieme all'Associazione Göç-Der
un questionario distribuito ad un campione di circa 2000 famiglie residenti
nei quartieri popolari di Istanbul e nei campi profughi delle principali
città. In base ai risultati di questa indagine, già ultimata
ed il cui testo è disponibile in lingua italiana, sono in fase
di definizione interventi per il riconoscimento politico della condizione
dei rifugiati interni alla Turchia.
Per aderire occorre effettuare il proprio versamento tramite Bonifico
bancario sul conto intestato :
FILCEA CGIL, cod. ABI 1025 - CAB 10400 - n. 1000402675
presso l'Istituto bancario S. Paolo di Torino - sede di Alessandria,
specificando come causale : "PROFUGHI"
3) Cooperazione decentrata
L'Associazione "Verso il Kurdistan - ONLUS" di
Alessandria, in collaborazione con le forze democratiche che operano in
Turchia, attraverso le loro rappresentanze in Italia, e con l'Amministrazione
Provinciale di Alessandria, ha promosso nel marzo 2000 la visita di una
Delegazione composta di amministratori locali, tecnici ed "operatori solidali"
nella zona di Van. La Delegazione alessandrina ha inteso avviare con i
rappresentanti del Comune di Bostanici (11.534 abitanti), e l'Associazione
Profughi GOC DER, progetti di cooperazione per la distribuzione dell'acqua
ed il sostegno ai profughi interni.
E' disponibile la VIDEOCASSETTA della Delegazione
("Alessandria apre una nuova frontiera della
cooperazione internazionale"; durata: 12 minuti; immagini
e commento di Ivana Stefani, testo di Barbara Laveggio), che documenta
lincontro con le necessità e le speranze di popolazioni duramente
provate dalla repressione da parte del governo turco e dalle conseguenze
della guerra civile: centri abitati ingrossati dallafflusso dei
villaggi distrutti (si può richiedere la videocassetta all'Associazione,
o rispondendo alla presente e-mail; costa £ 20.000 più 5.000
per spese di spedizione). Si può inoltre richiedere copia della
VIDEOCASSETTA dellaltra Delegazione
a cui l'Associazione ha partecipato: "Newroz
2000 : Primavera di pace in Turchia": Newroz di pace a Diyarbakir.
===================================
Gli interlocutori
del "Comitato Verso il Kurdistan" in Turchia :
KESK, GOC-DER, IHD, TUAD, THAYD-DER.
KESK
Confederazione Sindacale Lavoratori Pubblici
Aderiscono a questa Confederazione 91 sindacati di categoria, con 419
sedi locali e 500.000 iscritti in tutto il Paese.
In Turchia la legge non definisce uno status giuridico per i sindacati,
che sono considerati illegali; acquisiscono legittimità solo se
rappresentano almeno il 10% del totale dei lavoratori del settore interessato.
La lotta per una legge che sancisca definitivamente il diritto dei lavoratori
ad un sindacato, è iniziata 10 anni fa ed oggi è ancora
più dura, perché il governo intende emanare un norme che
restringono ulteriormente tale diritto.
Manifestazioni, scioperi e contrattazioni sono segnati da percosse, fermi
ed arresti. L'unico elemento a favore dei lavoratori - Kurdi e turchi
- è costituito dal fatto che la Turchia ha sottoscritto le convenzioni
internazionali che sanciscono le garanzie minime per il lavoro ed in quanto
aspirante membro dell'Unione Europea, è in qualche misura tenuta
ad osservarle.
La vittoria dei nazionalisti alle elezioni politiche del 19/04/99 ha ulteriormente
peggiorato la condizione dei lavoratori, soprattutto pubblici, per i quali
è stata intensificata la pratica dei trasferimenti arbitrari, volti
a provocare la separazione delle famiglie, la perdita delle case, linterruzione
dellistruzione scolastica per i figli.
Il KESK denuncia inoltre che negli ultimi 10 anni sono state avviate indagini
nei confronti di 133.582 iscritti, di cui 28.902 si sono concluse con
sanzioni amministrative ed il resto con sanzioni penali. Nello stesso
periodo, inoltre, 4.245 persone sono state esiliate, 155 sono state condannate
definitivamente e 16.182 procedimenti sono ancora in corso; 72.744 sono
state multate, 1.781 sono state licenziate, 917 sono state sospese, 28.585
sono state ammonite e penalizzate e sono state avanzate richieste di misure
preventive per 730 persone.
Particolarmente colpito dalla repressione e' il coraggioso sindacato degli
insegnanti; l'Egitim-Sen, aderente al Kesk.
GÖÇ-DER
Associazione profughi
Fondata nel 1997, lAssociazione tende a sviluppare solidarietà
tra i profughi in Turchia e dare voce alle loro richieste. GOC DER è
nata dallesigenza di intervenire in un momento di notevole incremento
della migrazione forzata dallest e dal sud-est della Turchia, dove
questa politica è stata intensificata soprattutto dal 1990. Milioni
di persone hanno dovuto abbandonare le loro terre a causa della distruzione
dei loro villaggi, dello sfollamento imposto dalle autorità o di
altre misure politiche e militari, che hanno determinato condizioni di
vita insostenibili. I migranti si sono dispersi su tutto il territorio
turco e si è quindi reso necessario costituire organizzazioni di
assistenza, in grado di rispondere ai loro bisogni in campo economico,
sociale, legale e culturale. Nella sola Istanbul vivono in baraccopoli
sterminate circa 4/5 milioni di persone, ma nessuno ne conosce con certezza
il numero, essendo vietato considerarli profughi: il loro status è
quello di "migranti economici turchi" anche per l'ONU. Subiscono
ogni genere di maltrattamenti, torture, carcere.
La Sede dellAssociazione è ad Istanbul, ma ha sezioni a Izmir,
Van, Diyarbakir, Hakkari ed ha iscritti anche a Batman e Adapazari.
I H D
Associazione per i diritti umani
LAssociazione turca per i diritti umani - IHD - è nata negli
anni 80, nel periodo di massima estensione della detenzione di massa,
dallautorganizzazione delle famiglie dei detenuti e degli scomparsi.
Oggi conta oltre ventimila iscritti in tutta la Turchia, fra cui sono
centinaia gli attivisti a tempo pieno di tutte le origini (kurdi, turchi,
arabi, ecc.).
LIHD produce ogni mese dettagliati ed agghiaccianti bollettini degli
scomparsi, dei torturati e delle distruzioni di guerra, ha pagato duramente
la scelta di non limitarsi alla denuncia delle violazioni dei diritti
umani, ma di battersi per sradicare le radici della violenza, cioè
per la pace e i diritti civili. Sono almeno quattro i processi aperti
contro il suo gruppo dirigente che potrebbero chiudersi con il suo scioglimento
e sono oltre trenta gli attivisti che hanno pagato con la vita il loro
impegno. LAssociazione è in contatto quotidiano con tutte
le carceri, da un lato e dallaltro con la rete dei villaggi e delle
baraccopoli. Nellambito della sua attività si sono costituite
le Associazioni "Madri della Pace" (erede delle "Madri
di Piazza Galatasaray", impegnata nella denuncia delle persone "scomparse"
e di sostegno ai familiari) e lAssociazione "Thay Der"
di supporto ai detenuti.
La scomparsa delle persone in stato di fermo, sequestrate senza alcuna
imputazione, è una pratica tristemente diffusa in Turchia. Dal
1991 si calcola che vi siano scomparse circa tremila persone.
Le persone che indagano sulla scomparsa dei propri familiari, subiscono
pesanti minacce e sono numerosi i casi di persone fermate e sequestrate
per queste ricerche; anche in Turchia sono state rinvenute fosse comuni.
L'IHD, nel suo rapporto di fine anno, scrive che nel 2001 sono stati uccisi
da ignoti 124 tra kurdi e democratici turchi; che i casi di tortura denunciati
sono stati 832; che i fermi di polizia per motivi politici sono stati
55.389, che gli arresti per motivi politici sono stati 3224, che a 275
detenuti sono state rifiutate le cure mediche. Quasi mille sono state
le denunce di casi di tortura dentro gli uffici della polizia, piu' di
tremila in un anno i nuovi detenuti politici; 114 associazioni, sedi di
partito, organi di stampa sono stati chiusi; le perquisizioni sono state
198; gli organi di stampa vietati o sequestrati sono stati 245.
TUAD - Istanbul
Associazione dei familiari dei detenuti politici
LAssociazione di sostegno ai familiari dei detenuti politici di
Istanbul, TUAD, è nata nel 1996. E stata costituita dai parenti
dei detenuti, dai loro figli, dai loro genitori.
Altre 10 associazioni sono presenti in diverse città della Turchia
e sono organizzate in un coordinamento.
Ad Istanbul il problema è particolarmente sentito, perché
vi sono 6 grandi carceri, in cui sono trattenuti 2.000 prigionieri politici,
che hanno circa 11.000 parenti, di cui oltre l80% è in contatto
con lAssociazione.
I parenti dei detenuti spesso sono anche profughi scacciati dai loro villaggi
dorigine in Kurdistan.
TUAD fornisce assistenza morale e materiale (aiuti economici), ai detenuti
e alle loro famiglie. Non possono avere fondi governativi ed hanno difficoltà
ad avere finanziamenti dallestero.
I membri dellAssociazione sono spesso accusati di avere rapporti
con il PKK e sottoposti alla legge antiterrorismo; inoltre, vengono colpiti
con sanzioni amministrative e pesantissime multe per banali errori contabili.
Dopo la rivolta e la repressione di dicembre, la situazione nelle carceri
è ulteriormente peggiorata: le visite sono più difficili,
i prigionieri vengono trasferiti frequentemente e aumentano i casi di
maltrattamento nelle celle disolamento di tipo "F".
Il fine chiaro di questo sistema carcerario è quello di distruggere
nel fisico e psicologicamente i detenuti.
La pressione che più essere fatta dai governi europei e dalle associazioni
di solidarietà è molto importante: tante brecce nei muri
dellisolamento e dellinferno carcerario.
===================================
Aderiscono all'Associazione "Verso
il Kurdistan - ONLUS" di Alessandria :
CGIL - UFFICIO STRANIERI, FILTEA, FIOM, FLAI, FNLE, FUNZIONE
PUBBLICA, SPI - FLERICA-CISL- UILCEM-UIL; e di: ACLI, AMNESTY INTERNATIONAL,
AREA TEMATICA AMBIENTE D. S., AREA TEMATICA "QUALITA' DELLA VITA"
- ASS. BUXTER, ASS. CALEBASSE, ASS. R. CANEVA, ASS. CULTURA & SVILUPPO
- ALESSANDRIA, ASS. ESAGONO, ASS. I DUE FIUMI, ASS. S. MATTU, ASS. PACE
di NOVI L., ASS. CANTIERI SOCIALI, COMUNISTI ITALIANI, COOP. AZIMUT, COOP.
MARCONDIRO, DEMOCRATICI di SINISTRA, PARTITO POPOLARE, RADIO GOLD, RIFONDAZIONE
COMUNISTA, SUNIA, VERDI ALESSANDRIA
|
|
|
Resoconto della
Delegazione ad Istanbul : 8-10 dicembre 2003
Desaparecidos ed esecuzioni extragiudiziali (Yakai
Der)
Rifugiati interni (Goc Der). Campo di Ayasma; processo contro il Goc Der
Cooperazione decentrata Alessandria-Bostanici (acquedotto)
Detenuti politici (Tuhad) ed affidi a distanza
Ancora un viaggio attraverso le continue atrocita'
subite dai kurdi in Turchia. Dall'8 dicembre al dieci l'Associazione Verso
il Kurdistan ha incontrato famiglie "in affido" che hanno raccontato
storie di repressione e di ordinaria pulizia etnica, insieme ad alcune
associazioni attive in Turchia per la difesa dei diritti umani. Tra queste
una nuova associazione quella degli scomparsi "Yakai Der". Si
tratta di un nuovo fenomeno emerso in questi ultimi anni, quello della
sparizione di uomini e donne Kurdi di cui non si hanno piu' notizie da
anni.
Secondo i dati raccolti dalla presidente dell'Associazione Pervin Buldan,
sono piu' di mille le persone scomparse in Turchia dal '90 a oggi e mille
le esecuzioni extragiudiziarie, ossia di persone che, convocate negli
uffici di polizia non hanno piu' fatto ritorno, e sono stati poi rinvenuti
i loro corpi nelle campagne o altrove.
Il periodo con il maggior numero di scomparsi riguarda gli anni tra il
'92 e il '95. Yakai Der ha raccolto le storie di questi uomini e donne
e delle loro famiglie, e di quanto e' successo prima della loro scomparsa.
L'associazione per il suo lavoro e' stata costretta a chiudere la propria
sede nel 2002, per poi riaprire l'anno successivo in un'altra zona di
Istanbul.
Ad aiutare Pervin Buldan, c'e' un avvocato che si occupa di difendere
i diritti delle famiglie degli scomparsi piu' altre sette persone. "Il
nostro obiettivo - sostiene Pervin Buldan - e' trovare il numero preciso
degli scomparsi, degli uccisi e gli autori di questi assassinii".
Un altro incontro e' stato quello con i rappresentanti
del Goc Der, l'associazione dei profughi Kurdi a Istanbul con l'aiuto
della quale e' stato possibile visitare il campo profughi di Ayasma. Tra
pochi giorni, il 19/01/2004, proprio la direttrice dell'associazione Goc
Der, Sefika Gurbuz e un sociologo, Mehmet Barut, dell'Universita' di Mersin
saranno processati per avere pubblicato una ricerca sui profughi interni
della Turchia, ricerca che la Provincia di Alessandria ha finanziato e
che pubblichera' in Italia attraverso l'Istituto per la cooperazione allo
sviluppo (ICS).
Nel campo di Ayasma ci sono 1000 case e baracche in cui vivono 5000 profughi,
il 98% di origine Kurda provenienti da villaggi bombardati e distrutti
del Sud-Est Anatolico; molti sono i bambini che ogni giorno devono affrontare
una vita difficile, non solo per la mancanza di lavoro e quindi di denaro,
ma per l'assenza di servizi, di fogne e di acqua potabile, cosa che porta
alla costante minaccia per i piu' piccoli di malattie dovute al contatto
con l'acqua inquinata.
L'acqua appunto.
Negli anni scorsi, il Comune di Alessandria aveva finanziato un progetto
per la costruzione di un acquedotto nella municipalita' di Bostanici amministrata
dal partito filo-kurdo Dehap, vicino a Van. Ed e' proprio di questi giorni
la notizia che il Protocollo d'intesa del progetto per la costruzione
di un acquedotto a Bostanici, nell'ambito del programma "Agenda locale
21" di Van e' stato firmato dal sindaco di Alessandria Mara Scagni
ed inviato all'ufficio di Iula Emme a Istanbul, per la firma dei partner
locali.
Tra i gruppi piu' attivi c'e' di sicuro quello dell'associazione
delle famiglie di detenuti politici (TUHAD), che sono famiglie per le
quali l'associazione Verso il Kurdistan sta da tempo lavorando anche con
adozioni a distanza.
Da loro e' stato possibile conoscere, anche se solo in parte, le condizioni
dei detenuti spesso sottoposti a tortura. Durante l'incontro ci e' stato
comunicato della costruzione di prigioni con le celle nei seminterrati,
di cui una a Diyarbakir, ed e' di questi giorni la notizia che alcuni
detenuti sono stati trasferiti in quelle celle, in totale isolamento,
sorvegliati tramite videocamera 24 ore su 24, privi di qualsiasi condizione
di umanita'.
Infine e' stata molto soddisfacente la raccolta fondi
attraverso la vendita delle "arance di Natale"; con i finanziamenti
raccolti sara' possibile acquistare medicinali da utilizzare nel campo
profughi di Ayasma.
|
|